La figa non esiste e altri racconti

  • la figa non esiste e altri racconti è un libro tenero, vero, diretto, malinconico, surreale, divertente.

la figa non esiste e altri racconti è un libro senza maiuscole e senza apostrofo.
la figa non esiste è lassunto necessario per la sopravvivenza di un personaggio con un incontenibile bisogno damore.

La figa non esiste e altri racconti

di Pleto Ple

 

A+ PRIMA

0.

non ho pensato alla figa in quanto tale fino alletà di 16 anni, non perché non sapessi cosa fosse o a cosa potesse servire, avevo ottimo in scienze e anche se la professoressa ci ha fatto saltare la riproduzione avevo, di mio, studiato il capitoletto, no, fino a quelletà la ritenevo semplicemente inutile.
e neanche che le mie pulsioni fossero sopite o inesistenti, no, nellipotetico confronto combattuto fra me e me dentro di me, la figa contro una qualsiasi palla, di cuoio, di gomma o anche quelle di plastica che cerano col formaggino mio, perdeva alla grande il confronto.
palla batte figa 3 a 0
la figa non rimbalza, uno a zero
la figa neanche rotola, due a zero
la figa in compagnia crea sempre scazzi e non si viene mai a capo di niente, tre a zero.
poi la figa ai miei tempi neanche ce la si passava, che non si usa. chi ce laveva se la teneva lì stretta stretta, che poi quando non la usava più, ma in verità il contrario, quando non veniva più usato lui, mica permetteva a nessuno di avvicinarsi.
comunque con la palla è diverso.
con la palla ti fai sudate, corse e sfide, non stai lì come un deficiente a guardare quelli che si divertono, o vai in gelateria tutto fighettino e spendi tutti i soldi e poi piangi miseria quando noi si va in motorino a vedere la partita di pallacanestro.
a cantù.
al pianella.
quando mi sono innamorato pesante, a 15 anni, non pensavo alla figa, figuriamoci.
no, mi sono innamorato di un bel visino, un po paffuto, occhi verdi.
al concerto di vasco.
a cantù.
al pianella.
forse che la testa ha più la forma della palla, volendo si potrebbe farla rotolare.
solo che adesso non è più così.
sarà che non ho più fiato per stare dietro a una palla.
sarà che non cè più nessuno con cui giocare.
sarà che la figa ha avuto la sua rivincita.
onore a lei.

1.
colonia

una volta che mi sono innamorato era in colonia, la colonia de orchi, si chiamava così.
io col senno di poi ho paura ad andare di nuovo in colonia.
dico col senno di poi perché prima non lo sapevo, ma quelli che vanno in colonia, poi è molto probabile che diventino dei drogati.
lo so perché quando ho fatto il servizio civile coi drogati, quelli che volevano smettere, lunica cosa che avevano fatto tutti ma proprio tutti era di essere stati da piccoli in colonia. perfino il figlio di uno che era superricco era stato in colonia, che non si capisce come mai, perché suo padre la colonia se la poteva comprare, ma forse era in castigo, o forse già sapeva che voleva diventare un drogato.
per andare alla colonia de orchi bisognava fare la visita medica.
alla visita medica per prima cosa dovevi andare a cantù e ti facevano una radiografia al torace con una macchina a raggi x talmente forte che facevano due bambini per volta e se avevi la tubercolosi guariva subito.
poi veloce dovevi metterti la maglietta e andare a como in macchina che cera il tampone in gola che ti asciugava tutta la saliva che non potevi più parlare.
il tampone lo facevano con un cotonfioc gigante che sembrava un tampax era su un bastoncino ma aveva anche una cordina di sicurezza mica che lo mandavi giù.
e dopo il tampone cera la puntura.
così non ti potevi lamentare.
perché avevi la gola prosciugata e non riuscivi a deglutire ne a parlare.
la puntura te la facevano dietro. era un mix incredibile tifofebbregiallantitetanica che ti venivano le visioni, la febbre e il culo duro talmente duro che a scuola alzavi la mano per essere interrogato per stare in piedi un po.
tutti noi di como che eravamo lì nella colonia de orchi non avevamo paura degli orchi, noi avevamo paura degli aghi e delle infermiere.
ecco, se in tutte le colonie avessero fatto quella puntura non ci sarebbero stati i drogati. tutti avrebbero avuto paura di farsi una puntura.

io invece avevo paura dei tampax e di notte me li sognavo, mi sognavo di ingoiarli e di non riuscire più a respirare e arrivava la dottoressa e non trovava più i tampax e non poteva più fare i tamponi. nessun tipo di tampone. e cerano saliva e sangue dappertutto ma non cerano più i tamponi e lei moriva.
nella mia colonia eravamo divisi bambini di como e bambini di roma e poi anche maschi e femmine tranne certe maestre che stavano coi bambini maschi.
se spiavi una maestra fare la doccia o cambiarsi nello stanzino dovevi stare in ginocchio davanti al gabinetto con le braccia in alto.
nelle bambine femmine di roma cera una bambina bellissima col golfino rosa.
tutte le bambine avevano il golf rosa i calzoncini blu e la maglietta a righe per così.
ma lei era più bella e quando passavamo in fila a prendere il caffelatte rideva anche con gli occhi.
quando un giorno di nascosto dalla direttrice siamo scappati nel posto delle femmine io alla bambina sorriso con gli occhi col golfino rosa mia fidanzata di quel giorno ho detto,
come sei bella, posso darti un bacio?
lei mi ha detto si, e si è messa a ridere.
io le ho detto, però promettimi che da grande non ti metti i tampax, e neanche il lines seta ali con ladesivo che poi quando lo togli ti vengono via tutti i peli e secondo me fa male.
lei mi ha detto mia mamma li attacca alle mutande mica alla patatina.

io a 10 anni avevo già intuito che la figa non esiste.

cè la patatina, perché? forse perché si mangia?
o la chitarrina, forse perché si suona?
la farfallina, ecco forse la farfallina si perché è li e poi fruc vola via.
che bella.
la farfallina.

 

B+ ANTIFIGO

2.
antifigo

non sono palestrato
non ho piercing
non ho tatuaggi
non mi faccio la coda
non porto occhiali da sole
non ho lo sguardo penetrante
non mi ubriaco
non mi drogo
non mi faccio le canne
neanche fumo.

non ho da accendere
non ho sigarette.

neanche limpermeabile.
non metto camicie firmate.

sono lantifigo per eccellenza.
sono io.

3.
quando una figa incontra antifigo

entra, la vedo
certo che la vedo.
è slanciata e luminosa nel suo vestito rosso corto, appena sotto la coscia, di quelli che si allacciano col nodo dietro il collo.
tacco, otto
oscillazione camminata, otto
viene verso di me.
si, viene verso di me
ecco, arriva.
si, si sta avvicinando, si avvicina allantifigo, sempre più vicino, da non credere.
ecco, mi è passata sopra.
– magari chiedere scusa non ti avevo viscntttt? – faccio io da terra, ma non finisco la frase che sopra la faccia mi si stampa il sandalo del tipo coi dred, la camicia a fiori penzolante fuori da un paio di bermuda rossi fighi che segue ravvicinato la figa.
mi alzo, mi faccio giù la polvere e vado al baretto.
una birra, faccio io.
– bella la maglietta con su le impronte delle scarpe, lhai fatta tu? fa il barista.
no, lei, e indico la figa che è li col figo.
eh, io mi farei calpestare da una così, fa il barista.
io no, ma fa niente.

4.
antifigo si vendica con una figa

antifigo è appena stato a fare una visita al sanraffaele che non può donare il sangue,
ha la pressione alta.
andare al sanraffaele vuol dire che quando esci dal parcheggio devi comprare qualcosa che ci sono un sacco di senegalesi. che già lantifigo non è figo abbastanza da fare battute per scansare lassedio o dimostrare presunta superiorità o altro, no,
antifigo si lascia prendere e compra subito 10, dico 10 accendini subito dal primo che si fa avanti, al secondo, terzo e quarto li mostra come prova dacquisto,
al quinto, pentito,
che antifigo neanche fuma,
tenta di rivenderli per recuperare un po’ di soldi.
ma questo non centra.
antifigo va al bar fuori dal sanraffaele a milano2 a fare colazione.
lei, la figa è lì. è lì da sola. da non credere.
non sto a descrivere quanto è figa, che bel seno tondo che ha, i capelli lunghi e mossi, il vestito impeccabile, gli occhiali scuri infilati sopra la fronte e due occhi verdi che sono molto più di verdi.
no, questo non interessa, diciamo che è una che ha una fighitudine superiore a 10.
siamo fuori sui tavolini del bar.
lei è lì, ha finito il caffè e trastulla tra le mani una sigaretta.
io sono lì, e sto finendo il mio cappuccino.
lei mi guarda, abbastanza intenso, strano.
io la osservo, abbastanza normale guardare una bella ragazza figa.
lei si alza e lenta e sinuosa viene da me.
– hai da accendere? mi dice.
– no, dico io stringendo nella tasca i 10 accendini che ho appena comprato.

5.
depressione

antifigo è lì per i cazzi suoi che si sta deprimendo da un po.
allora decide che si,
che basta con questa mezza depressione, le cose si fanno bene o non si fanno.
allora antifigo per deprimersi meglio va al mare.
il mare il sabato, per stare da soli, è ottimo.
cè un sacco di gente, talmente tanta che è difficile che ti vedano.
molto più probabile che ti calpestino.
l’avventura parte male.
trovo subito parcheggio.
trovo 5 euro nel prato.
ho lo spazio per farmi una capanna in spiaggia senza litigare.
non demorde antifigo.
mi devo deprimere e lo farò nonostante questi primi inconvenienti.
mi concentro sulla depressione e mi metto a guardare i sassi sul bagnasciuga.
ci sono tantissimi sassi sul bagnasciuga, tutti belli levigati, multicolore, attraversati da strisce, trasparenti e ancora e ancora.
decido subito che cercherò i 10 sassi più brutti.
dopo unora ho dieci sassi che sono una merda, ho proprio dieci brutti sassi.
si avvicina una e mi dice.
– che bei sassi.
– come che bei sassi?!?
sono la feccia dei sassi, sono i dieci sassi più brutti di tutta la liguria
– per me sono belli.
– allora tieniteli, io vado un po nella mia capanna a deprimermi meglio, poi appena ho tempo magari mi suicido.
cazzo, non so nemmeno trovare dieci sassi brutti.
e finalmente è depressione totale.

6.
auto aiuto

in qualunque situazione e per nessun motivo regala a una ragazza gli assorbenti, neanche se sai che quelli sono i migliori del mondo, quelli con le ali.
non so perchè ma è così.
se proprio proprio dovesse ricapitare non essere presente quando apre il regalo, oppure per 15 minuti guarda da unaltra parte.

quando organizzi una cena e poi devi lavare i piatti e hai fatto la pasta al sugo e nessuno ha fatto la scarpetta ricordati di non impilare i piatti nè farteli impilare da nessuno così li puoi lavare solo da una parte e non da due.
ricorda:
mai impilare i piatti sporchi.

7.
certezze

non cè dubbio, se hai un cane sei sicuramente un uomo molto più interessante di un uomo senza cane.
ecco perchè giovedì prossimo mi farò prestare un cane.
un cucciolo.
perchè se hai un cucciolo sei più di interessante addirittura di un uomo con un cane normale.
questo lho visto con i miei occhi.
al parco, mentre passeggiavo da solo di fianco a un uomo col cane.
io ho fatto il giro del parco in quattro minuti e mezzo, lui e tutti gli altri uomini col cane alle sei e mezza di sera non erano ancora usciti, e neanche le donne, nè quelle col cane e neanche quelle senza cane.
quelle che accarezzano il cane degli uomini.
ho un po paura, però, di poter diventare come luomo che pascola il cane che abita vicino a me.
tutte le mattine scende alle 6 per farlo cagare nella piazza, che poi quella piazza lì non ha neanche un po di prato.
forse meglio così rimane a vista e se stai attento non la calpesti.
io non sono quasi mai attento.
e questo pensiero mi turba molto.
tuttavia e comunque, la strategia probabile sarà questa.
mi faccio prestare una bellissima cagnetta di nove mesi trovata abbandonata di razza setter, me la faccio prestare per due giovedì, che dovrebbero bastare.
poi il terzo giovedì faccio finta che è morta.
il resto viene da sè.
e così posso rimanere nel parco anche fino alle nove.
preferisco così che dovermi fare un piercing, un tatuaggio o il codino o comprare gli occhiali da sole.

8.
tatuaggio

antifigo è un po’ in difficoltà e allora dopo varie discussioni con se stesso ha deciso.
vada per il tatuaggio e il piercing.
il tatuaggio è un bellissimo pikaciu, quello dei pokemon.
lho preso in un negozio che sembrava quasi di antiquariato.
era dentro alle cicche, quelle che però non riesci neanche a fare i palloncini.
devi leccare un pezzo di plastica e poi spingertelo forte contro la pelle dove lo vuoi.
ecco, ora antifigo ha un pikaciu sulla caviglia.
e poi già che cera ha messo anche un piercing-prova.
il piercing-prova è fatto di due calamite nella parte alta dellorecchio, una davanti e una dietro, perchè antifigo mica è così figo da farsi un buco.
comunque il piercing funziona, e anche pikaciu.
antifigo in una serata ha raccolto ben 3 numeri di cellulare di fighe.
solo che quando telefonano le calamite fanno interferenza e non si riesce a parlare.
allora ci si manda gli sms.
lultimo era
MERCOLEDI SONO IMPEGNATA
la risposta
PECCATO MI SONO APPENA TATUATO GOLDRAKE E VOLEVO FARTELO VEDERE

9.
auto aiuto, risultati

ecco i primi risultati del corso di auto aiuto che sto nel contempo tenendo e frequentando.
adesso ho:
lo sguardo che penetra
e il pene che guarda

forse ho capito male o non mi sono spiegato bene devo avere invertito qualche cosa.
non è facile essere maestri e allievi o viceversa, nel contempo.
e devo dire che si hanno anche disturbi della personalità e visioni mistiche.

10.
disturbi della personalità e visioni mistiche

come spesso mi capita ero lì per i cazzi miei che pensavo.
penso spesso.
non so se va bene.
tuttavia ero lì per i cazzi miei che passeggiavo con una persona donna mia amica e pensavo:
ho una personalità doppia, non va bene, avere una personalità doppia è destabilizzante.
pensavo così perché mi sono reso conto che a volte la prima cosa a cui penso è la figa.
a volte invece la figa è lultima cosa a cui penso.
allora dico:
senti, tu che fai psicologia, secondo te il fatto che ho appena detto della figa come ultimo o primo pensiero denota una personalità doppia, o perlomeno confusa?
allora mi fa un sacco di domande da vera psicologa.
a me i test piacciono tutti indistintamente ma soprattutto quelli dei giornali delle ragazze in spiaggia.
rispondo bene e preciso.
beh? quanti punti ho fatto? ho la personalità doppia o solo confusa? io
eh, lei
beh, io
tranquillo non hai una personalità doppia, il fatto è che a volte la figa è il primo pensiero e a volte l’ultimo perché in realtà è l’unico pensiero che hai.
tu pensi solo alla figa, fa la lei
giro improvviso a sinistra,
dentro un bar,
il mio bar,
così rimango solo con questa notizia che non mi piace.
che devo metabolizzare.
io non penso solo alla figa, cazzo. eh.
ordino dal tavolino un panino.
hermann un panino, io
con cosa? hermann
con la figa, dico dal tavolino e ben scandito e a voce alta per coprire il brusio.

tempo sospeso.

silenzi.

le macchinette smettono di suonare.
le bocche di masticare.
gli occhi di guardare altrove.
i discorsi di proseguire.
la pioggia di cadere.
cambio in silenzio bar.
io, lo gnomo, antifigo e gesùbambino.

11.
niente da fare

siamo lì che non abbiamo niente da fare, e quando non hai niente da fare è brutto.
allora pensiamo.
quando pensi mentre non hai niente a cui pensare non si sa mai cosa puoi pensare.
gnomo, il problema è che la figa ce lhanno le donne.
visnù, vero, forse se le donne non avessero avuto la figa allora ci sarebbe stata la parità tra i sessi.
gesùbambino, mia mamma non ce laveva, o comunque non lha usata.
antifigo, la figa non esiste!
io, io devo andare, mi sono ricordato che adesso ho da fare.

12.
scelte

meglio se rimango un po a casa.
si meglio.
nello sgabuzzino.
tanto ci sto.
lho appena sistemato.

13.
esempi

a volte fai delle cose che sai che ti fanno male.
però le fai lo stesso.
e infatti ti fai male.
adesso non mi viene neanche un esempio.
però è così.

14.
cambiamenti

da quando ho girato il letto qualcosa nella mia vita è cambiato.
è solo un quarto d’ora che lho fatto, ma già sento che è così.
vedo le cose in un altro modo, ora.
soprattutto il letto.
quando entro e esco dalla stanza.

è brutto però,
è brutto perché vedo anche che il letto è vuoto.
completamente vuoto.
io non dormo bene in un letto vuoto.

comprerò anche il materasso.

15.
anniversario

sono lì che penso ai fatti miei a lume di candela mentre rigiro il primitivo di manduria nel calice dellikea e lei mi dice, e lo dice come solo lei lo sa dire, con quella sua voce profonda e sensuale che neanche lo so spiegare.
– qualè la cosa che ti piacerebbe succedesse adesso?
– che la mia biancheria ritorni bianca, sono due anni che tento di farla tornare bianca.
– ?
– volevi dire qualcosa.
– beh, pensavo dicessi qualcosa di più romantico, tipo, vorrei baciarti.
– ah, scusa, è che il sesso per me è il giovedì.
però magari cambierò giorno.
oggi potrebbe essere un buon giorno.
che non era martedì. quel martedì dell’anniversario.
quel martedì era quello dellalcol, sotto forma di vino, per loccasione.

 

C+ LA RAGAZZA AMERICANA

16.
cancellala

antifigo ieri era di turno al bar.
quando sei al bar incontri tante persone.
una persona del bar era una ragazza americana.
era li non si capisce perché e era mezzanotte e mezza e aveva perso la giacca e doveva andare dallaltra parte di milano.
allora chiede a antifigo il numero per chiamare il taxi.
allora siccome antifigo non ha simpatia per i taxi e poi non sa neanche il numero dice
– ti porto io, non cè problema
allora forse perché è una ragazza americana o forse no dice
– ma per farmi portare ti devo baciare o fare delle cose?
– se tenti di baciarmi ti riporto qui dovunque siamo e se lo fai con la lingua invece ti porto fuori milano ti do un pugno e ti butto in fosso.
ha accettato lo stesso il passaggio e si è astenuta dal baciarmi.
però ha insistito per darmi il numero.
il numero non lo dico.
ma il nome che ho messo è cancellala.

17.
vibrazioni

il cell di antifigo è un po che non suona e non perché è su vibra, è che non suona proprio.
allora antifigo prova a concentrarsi. dopo un paio di minuti di concentrazione infatti suona, cioè vibra.
e’ cancellala.
– oggi sono con le amiche, però alle 22 sono libera
– va bene alle 22
va bene per forza, se sono tre giorni che il cell non vibra, va bene per forza.
allora alle 22 si va in birreria, che tra una birra e laltra antifigo si scioglie che tra una birra e laltra sono le 24 che tra una birra e laltra è ora di riaccompagnarla a casa.
per fortuna dalla birreria a casa sua si va a piedi.
antifigo non sa dove abita, ma lei glielo dice.
a un certo punto, dopo il passaggio a livello, lei fa:
– beh, io abito qui
– beh, ma qua non ci sono case
– no, abito appena lì dietro
– ah, eeeee, non è una zona pericolosa?
– no
– allora non ti devo più accompagnare?
– no
– quindi non mi fai salire?
– no
– perché?
– non mi va di farti salire
– ah, perché non ti va, non perché hai un cerchio alla testa, non perché adesso hai sonno, perché ti sono appena arrivate le mestruazioni, perché hai appena troncato una storia damore.
– no, perché non mi va
– dai che bello, sai che non me lo avevano mai detto?!
allora se vuoi mi puoi baciare qui, anche sulla guancia, che sabato non mi andava di farmi baciare in cambio di un passaggio in auto che non è bello, è un furto o peggio commercio o estorsione.
– ok, capisco, ciao allora
e si allunga e bacia antifigo sulla bocca.
antifigo è scemo dalla nascita e tiene la bocca chiusa.
allora lei si ritrae, allora antifigo ride, anche lei ride, allora come due quindicenni si mettono a baciarsi con la lingua in mezzo alla strada che passa anche il treno.
poi basta. si toglie gli occhiali. sono appannati. li pulisce. e se ne va.

18.
poesia

antifigo ieri si è fatto in quattro, però poi tutti e quattro i pezzi sono andati a milano assieme perchè a milano cè tutto.
infatti antifigo ha trovato una salsa megagalattica fatta con un frutto che da noi non esiste esiste solo i canada e in uno stato dellamerica che non so pronunciare e siccome è scritto in inglese e tutti e quattro gli antifighi hanno fatto francese alle medie e in più non ho qui la confezione per copiare il nome preferisco non scrivere che frutto è.
comunque è un frutto che cè, e anche il succo di frutta, e la marmellata.
allora lo compriamo.
più tardi, quando antifigo si è ricomposto a casa sua, sua di lei, la ragazza americana
– ti ho procurato quella salsa introvabile che mi hai chiesto!
– hei, sei stato bravissimo
– beh, merito un premio, ti pare?
– è vero, la figa va bene?
penso che cè poesia.
si.
forse più prosa.
una prosa piena di poesia.
sono malato.

D+ RITORNO A UNA VITA NORMALE

19.
tv

è mattina presto e guardo la tv.
è strano perchè non guardo mai la tv.
guardo la tv e penso alla inutilità della tv.
finalmente cè la pubblicità.
assorbenti, la prima.
crema vaginale, la seconda.
le guardo lo stesso,
anche se non mi interessano
sono talmente passivo oggi che non ho neanche la forza di spegnere.
meglio così,
che poi non è giusto spegnere la tv del bar,
che poi si va a litigare,
e oggi non ne ho la voglia.
nè di spegnere nè di litigare.
neanche del cappuccino.
mi infilo tre bustine di zucchero di canna in tasca e esco a subire il mondo.

20.
anniversari e conferme

sono circa due anni che frequento una mia amica e allora lei decide che andiamo fuori a cena perché non sono circa due anni ma sono proprio due anni.
che la differenza è fondamentale.
allora dopo lantipasto e il primo ho voglia di parlare e allora dico
– peccato che la figa non esiste
– come non esiste?
– eh, non esiste
– ma dai.., io ce lho!
– ah che bello, veramente? e allora mi piacerebbe vederla?
– mah?!? dai
– si mi piacerebbe vederla, me la fai vedere?
–  figurati se te la faccio vedere
– allora se non la posso vedere è perchè non ce lhai
– ma ti pare
– e allora fammela toccare
– non se ne parla
– e allora se non la posso vedere nè toccare allora non esiste
allora adesso non ci vediamo più.
per me in realtà non era un problema anche se non aveva la figa,
perché gli voglio bene veramente,
però quello che non sopporto è che mi si dicano bugie.
tutto qua, solo questo.

 

E+ PERSONALITA’ MULTIPLA

21.
periodo coniglio

settimana scorsa sono andato per farmi curare un dente e mi hanno trovato la personalità multipla,
in questo ultimo periodo la personalità multipla predominante è il coniglio.
io non ho niente contro i conigli, infatti sono un coniglio.
se sei un coniglio e sei innamorato però devi imparare a essere cattivo, devi andare contro natura, devi mostrare i denti, gli incisivi direi, che sono già prominenti.
li devi mostrare perché se no ti scherzano e ti portano via la ragazza.
oppure lei ti lascia per uno più ricco e cattivo. che magari è anche lui un coniglio ma sembra un uomo ricco e cattivo con la mercedes laudi o la bmw.
per questo mi sto esercitando ad essere cattivo, molto cattivo, cattivissimo perché non ho i soldi per comprare una macchina figa o un suv.
in questi ultimi otto mesi ho fatto effettivamente delle cose cattive.

segue elenco.

22.
cosa 1 brutta – freddo, molto freddo

13 gennaio, me lo sono segnato perché è stata la prima cosa cattiva dellanno.
è sera tardi, fa un freddo coniglio, meno 9 gradi, rientrando a casa dalla strada che taglia per il bosco, ho sputato sulla soglia di casa della nonnina che quando porta in giro il cane lo lascia cagare ovunque anche appena fuori casa mia, nella a speranza che la mattina, uscendo, potesse scivolare sul ghiaccio che si dovrebbe essere formato durante la notte. chissà. speriamo.

23.
cosa brutta 2 –  sconcerto

sono giorni difficili,
e pinocchio ha cominciato ad accoppiarsi con le piante,
preferisce le betulle.
ho una buona quantità di sconcerto.
però è giusto così
pinocchio, in fondo,
è un pezzo di legno.
però siccome ieri ero coniglio bastardo ho tagliato lultima albera che cera in giardino,
lho bruciata e gli ho sputato sul tronco per farla marcire prima.

24.
cosa brutta 3 –  giornata storta

ho picchiato biancaneve fino a farla tornare in vita.
me ne camminavo pensieroso per i cazzi miei per il bosco delle meraviglie e vedo una bara di cristallo superluccicante.
allora mi avvicino e vedo che cè dentro biancaneve morta.
era un po che non la vedevo e che avevo voglia di litigare, allora ho tolto il coperchio e ho cominciato a insultarla.
lei niente, se ne stava lì muta tutta carina coi fiorellini nei capelli eccetera.
allora salto nella bara e comincio a prenderla a sberle, niente.
alla fine mi decido e gli mollo un pugno sui denti. talmente forte che gliene cade uno.
allora lei di colpo sbarra gli occhi, li sbatte e mi sorride.
mi vuole baciare.
io gli sputo
e chiedo aiuto.
aiuto. aiuto. aiuto.
ti prego
strega cattiva,
non mi abbandonare.

25.
cosa brutta 4 – rilassato e disteso

entro al carrefour e nella seconda corsia mi scappa lo sguardo,
e lo vedo e già mi mette ansia.
è il detergente.
è il detergente SPEED.
ma perché?
ma perché tutte le cose che servono per pulire si devono chiamare SVELTO, SPEED o cose così, perché?
io voglio un detersivo che si chiami
FAI CON CALMA
VAI PIANO MA LONTANO
SUPERRELAX
FALLO DOPO
così sono più sereno, quando pulisco, almeno.
allora apro 4 confezioni dello speed e gli sputo dentro.

poi, lo so che non centra ma forse, nella gobba di andreotti cè una testa,
perché così se anche un higlander viene con la spada e gliela taglia, la testa, in realtà lui non muore perchè la testa è nella gobba.
mi raccomando a tutti gli higlander di controllare.
la testa di mike buongiorno non si trova più, perché?
hanno anche portato via la bara? perché?
non lo so. hanno ritrovato la bara. lo so.
ma cera la testa attaccata? non lo so.

26.
breve periodo o morphina

cè stato un breve periodo della mia vita in cui per un attimo ho creduto nei principi azzurri, infatti mi sbagliavo.
non erano principi, erano azzurri ma non erano principi. erano supereroi, erano 4, erano fantastici, figuratevi  che li chiamavo i fantastici 4, poi però non ci siamo più visti perché ho avuto dei problemi, e anche loro.
per esempio io già dallinizio ce lavevo su con quello che si da sempre fuoco perché si, perché gli dicevo dai, vieni in manifestazione che diamo fuoco a qualcosa.
ma lui non aveva questo senso della protesta e del bene comune, no, lui si dava fuoco solo per fare il figo.
però è brutto che il figo lo fai con la piccola fiammiferaia, che lei poverina ha finito tutti i fiammiferi e poi è morta che anche lei poverina voleva fare il fuoco.
perché non hai dato fuoco a un cassonetto piccola stupida fiammiferaia?
allora lho annegato fuori nel pozzo del mio giardino dove cera anche la statua della cosa. la cosa aveva la testa dura e anche un sacco di problemi allora lho messo fuori in giardino insieme ai nanetti. ho pensato così se sta coi nanetti non se la mena a essere di pietra. però biancaneve preferiva lo stesso i nanetti e il perché non lha voluto dire e lui si è buttato nel pozzo col suo amico uomo torcia spenta morto annegato.
con luomo gomma invece siamo andati già più daccordo fino dalle elementari. eravamo nel businness, io gli facevo fare le palline con le cose del naso e le vendevo come palline magiche ai miei compagni. belle, erano blu e saltavano bene. poi alle superiori per fare più soldi abbiamo pensato di fare le palline più grandi tipo da tennis. solo che siccome col muco residuo del naso non si riusciva abbiamo pensato di farle di merda. allora in un mese siamo riusciti a fare 150 palline. lui stava spesso in bagno. erano niente male, erano blu e rimbalzavano benissimo. tutto quello che produce luomo di gomma è blu. anche quello che produce superman è blu, solo che cè su una S rossa e vola invece di rimbalzare.
comunque, siamo andati dal grossista delle palline e abbiamo cercato di vendergliele. lui ha detto cazzo che belle e le ha fatte rimbalzare terra-soffitto terra-soffitto terra-soffitto terra-soffitto che non si fermavano più, poi ha detto cazzo che belle, se non puzzavano di merda vi davo 10.000 lire luna. lui cè rimasto male è andato via e non ci siamo più visti.
io le palline le ho sotterrate in giardino. adesso lì cè un bellalbero di mele, solo che sono blu e anche un po gommose da masticare. tipo delle prugne. a me la prugna piace anche se è di gomma.

va beh, comunque sia, la mia preferita, neanche ve lo dico, è la donna invisibile.
sono già 4 anni che esco con la donna invisibile.
a volte è imbarazzante. lo so.
è imbarazzante perché lei non beve.
noi andiamo quasi sempre in birreria.
prendiamo due birre. però alla fine le bevo tutte io, a lei piace stare li a guardarmi.
ogni tanto qualcuno mi chiede se si può sedere o prendere la sedia e io dico no! cè la mia ragazza! 
laltro giorno ero contento e era già 5 cinque minuti che la fissavo negli occhi perché non riuscivo a capire di che colore ha gli occhi perché sono invisibili, ma tanto a me gli occhi piacciono sia verdi che azzurri che marroni. 
va beh, sono li che la guardo da 5 minuti e arriva un tipo che era seduto due tavoli in là  mi da un pugno forte sulla faccia e mi dice così la smetti di fissare la mia ragazza.
io mi pulisco il sangue finisco le due birre e dico andiamo.
lei dice ok.
io dico tra me e me caz che mal la bocca.
quando sono a casa però mi fa proprio male e allora vado in bagno a medicarmi.
già che siamo in bagno io e la donna invisibile facciamo lamore, dopo 3 o 4 minuti io dico ah ah ah ah
e poi tiro lacqua.
ogni volta che esco dal bagno dopo che ho fatto lamore con la donna invisibile cè sempre fuori gesùbambino che mi dice
CONIGLIO VA CHE A FARE LAMORE CON LA DONNA INVISIBILE DIVENTI CIECO
io allora non dico niente, però lo prendo e lo inchiodo alla croce e la faccio girare come una trottola per un po, così impara.

27.
il mio compleanno

 non avevo niente da fare e passeggiavo per il bosco.
e allora siccome era il mio compleanno ho preso loccasione per fare delle cose brutte così a caso ma in sequenza veloce, cattivo e veloce.
mi sono nascosto nel bosco dietro un cespuglio, poi appena è passato ho rubato le briciole di pane a pollicino, si sono stato io, no, non gli uccellini.
poi però non mi sembrava di aver fatto abbastanza e allora ho costruito una buca e gli ho sputato dentro e lho coperta di foglie. poi ho messo tutte le bricioline che andavano dentro la buca ma che non si vedeva.
poi ho dato lindirizzo dei tre porcellini a quello del salumificio beretta, però vieni con la ruspa gli ho detto.
ma non ero ancora contento e allora mi sono travestito da specchio specchio delle mie brame.
allora sono lì nella stanza da letto reale della principessa strega cattiva però prima che si incazzasse con biancaneve, ero lì che riflettevo, riflettevo su alcune cose, ma soprattutto riflettevo perché ero vestito da specchio e lei esce dal bagno con su la vestaglia rosa tutta aperta davanti con su i disegni delle conigliette e viene li davanti a me e comincia a toccarsi e fare dei versi e dire delle cose, soprattutto lettere, vocali aaaaaaaaaa hhhhh, anche lacca, io ho cominciato un po a sudare e lo specchio ha cominciato a appannarsi… allora a un certo punto dice aaaaaaa, aaaaaa, siiiiii, siiiii mmmmmmmmm anche una consonate mmmmmmm e poi
specchio specchio delle mie brame chi è la più figa del reame?
allora io sono lì così un po confuso e irrigidito nella parte centrale e dico la prima cosa che mi viene in mente
biancaneve.
adesso lammazza, scommetto che lammazza.
ma fa niente, mi sa che mi travesto da specchio delle mie brame anche domani.

28.
batterie

mi sono innamorato della principessa sul pisello.
ormai è una settimana che cerco di dormire sui suoi materassi ma non riesco a dormire perché penso sempre a lei, a lei che è andata via col principe azzurro e non mi addormento e cerco di dormire ma niente, penso a lei continuamente ma soprattutto mi da fastidio il suo pisello, sento il suo pisello sotto e non dormo e penso a lei e al pisello e mi innamoro ogni volta e non dormo e penso cosa ha il principe azzurro più di me cosa ha più di me se non si è portata via neanche il pisello?
io lo so che tornerà a prenderlo il mega pisello vibrante, lo tolgo da sotto il materasso e lo apro, gli levo le duracel e metto le pile del mio telecomando che non vanno quasi più, così quando cerca di cambiare canale il pisello invece di aumentare si ferma. così impara.

29.
gallerie

 sono lì che ho bisogno di dimenticare la strega cattiva, biancaneve, la principessa sul vibratore e decido che un conto è fare delle gallerie perché ci vai dentro ad abitare e un conto è fare delle gallerie che non servono a un cazzo.
prendo un treno lento, come piace a me, calmo, che fa tutte le stazioni e vado in val di susa a fare le ultime cose cattive che riesco.
vado in corteo.
pianto una tenda.
taglio una rete.
faccio una barricata.
respiro dei lacrimogeni.
non salgo sul traliccio perché cè già su uno.
speriamo che non cade.
ecco. per questanno le cose cattive possono bastare.

30.
vano

 mi sento cattivo,
sono abbastanza cattivo.
veloce e cattivo.
se ne è andata lo stesso, in macchina
tutto vano.
limpegno di otto mesi bruciato in otto secondi
non ti amo più
4 parole
1 parola ogni 2 secondi di media,
ben scandite,
ho capito bene subito.
torno a ridere
che mi piangono gli occhi.
lo so da sempre.

la figa non esiste.

 

UN POVERO VECCHIO

 (breve racconto ove si narra dello spiacevole inconveniente occorso a silvio b. nel dicembre 2009.
 fatto ormai dimenticato ma che ha, a suo tempo, portato gioia o tristezza, secondo i vari punti di vista)

 

13 12 2009 (via fatebenefratelli)

– tartaglia, dico a lei, tartaglia
– sss sssi, e all lll ora! v v v v vvorrei vedere lei, no no no non haaa v v v v visto li? c c c cera un uomo co co co co co con tutta la  f f f f f faccia p p p p p p p piena di sa sa sa sa sa sa sa  sangue.
iiil sangue a m m  m mme mi fa impressione, a a a a lei no!?
cc cc cazzo ch ch ch che r r r roba brutta.

 

tre mesi prima circa, zona mecenate e zona isola

quando ti innamori tre o quattro volte al giorno è tutto più difficile.
è tutto più difficile perché non sai che giorno è e cosa stai facendo.
e non sai perché il semaforo è verde e tu sei fermo.
ti suonano ma non capisci.
è verde e tu sei fermo.
allora quello dietro scende dalla bmw nera e ti picchia sul vetro.
tu allora abbassi il finestrino, per capire meglio.
e lui ti picchia ancora, ma sulla faccia perché hai tirato giù il vetro,
e ti scende il sangue dal naso, e lui urla che devi passare cazzo,
col verde si passa cazzo.
tu lo guardi,
e guardi il semaforo, è rosso.
beh, dici, ma è rosso.
lui scuote la testa, prima la tua, poi la sua.
è turbato, è rosso, sale in macchina e sgomma via.
e quasi fa un incidente. e tu pensi:
quando vai in macchina devi stare attento a quello che fai.
ma il problema non è questo.

il problema è che quando non sai che giorno è poi ti dimentichi il deodorante e il bagnoschiuma alla lidl.
è finito anche il cif, e il nelsen piatti.
col perlana no. lho già usato, e non mi sono trovato bene.
ho usato anche lammorbidente ma mi è seccata tutta la pelle.
va beh, niente.
va beh va beh.
va beh, niente!
devo uscire con la mia preferita del mondo e puzzo.
ho finito anche loust.
poi eccolo.
ecco, lì sulla scarpiera marrone il bygon blu.
il bygon blu profuma. il bygon blu profuma. tanto.
sono contento. lo metto. e non puzzo più.
e con la preferita del mondo andiamo allisola che cè un bar che puoi bere allaperto che fa caldo.
andiamo lo stesso anche se li è pieno di zanzare.
oggi non ci sono zanzare.
oggi non ci sono zanzare vicino a me.
sono tutte agli altri tavolini. è brutto perché agli altri tavolini non si baciano perché gli danno fastidio le zanzare e stanno tutto il tempo a ammazzarle. prendiamo due birre medie.
lei dice – che bello oggi non ci sono le zanzare
io dico – forse sarà il bygon blu
lei dice – eh!!!!??
io – si il bygon blu
il bygon blu funziona tanto, più della citronella, i gerani o qualsiasi cosa omeopatica bio integrale naturale del mondo.
solo che adesso mi bruciano tutte le ascelle.
e non riesco più a stare seduto perché ho il cavallo tutto infiammato.
quando sei innamorato è bello.
però l’amore lo devi fare un altro giorno.
oggi è meglio se vai al pronto soccorso.

 

14 10 2009 (zoo porta venezia)

sono lì che cammino per i fatti miei girando in tondo e non penso a niente di carino, quando dun tratto decido, così, distinto, di portare gesùbambino e pinocchio allo zoo, a milano, vicino a porta venezia, dove ci andavo da piccolo ma solo con la scuola.
metto gesùbambino alla mia destra e pinocchio alla mia sinistra nelle tasche della giacca rossa e parto. in macchina. e metto un cd.
la musica che so che piace a gesùbambino è zucchero. a lui piace bambino io bambino tu. a pinocchio pippo che cazzo fai. a me senza una donna.
arriviamo allo zoo. cè un sacco di parcheggio. però lo zoo non cè più. cè un uomo doro che scrive con la macchina da scrivere doro. gli hanno fatto anche la cacca in testa. cè un sacco di parcheggio ma lo zoo non cè più.
è tantissimi anni che non cè più lo zoo a milano.
allora io e i miei due amici ci abbracciamo.
sottovoce pinocchio mi dice:
– massimo, dove sei stato questi ultimi 20 anni?
io sottovoce gli stacco un braccino.

 

22 10 2009 (milano / pioltello)

di solito sono lì per i fatti miei che penso.
oggi no, oggi penso, ma non sono li, sono da unaltra parte. sul quindici che passa in via montegani dieci che ci abitava la mia prima innamorata, ma questo non è importante.
sono sul quindici da circa due ore che penso ai fatti miei e non riesco più a capire se sto andando in duomo o a gratosoglio, e neanche chi è la fatina. di solito è facile. ha i capelli turchini.
però si è tinta i capelli, cazzo perché le donne si devono tingere i capelli? o se li devono tagliare a zero?
come faccio a riconoscere la fatina se si tinge i capelli?
allora penso circa unaltra ora. prima di pensare rifaccio il biglietto che è scaduto.
forse la fatina è quella che non posso più abbracciare, ma magari è quella che ho baciato prima, però forse è quella che dovrei baciare. nel sogno di queste due notti era unaltra, però aveva i capelli verdi. ma forse perché era vestita da clown.
quando sono così chiedo sempre aiuto.
chiedo aiuto a pinocchio. pinocchio è a casa a pioltello. scendo in duomo prendo la rossa e poi la verde e poi cammino. e poi arrivo. stanco.
non so se perché pinocchio è un burattino o per qualche altro motivo ma pinocchio fa il cretino.
io lo guardo bene e penso: adesso gli spezzo un braccino e mi faccio uno stuzzicadenti. allora prendo pinocchio e faccio per spezzargli un braccino ma vedo che è di plastica, il mio pinocchio è di plastica, cazzo. pinocchio deve essere di carne o di legno.

confusione.

lo appoggio sul frigo.
non sarà di plastica anche la fatina?
confusione.
o di gomma?
confusione.
comunque il braccino glielo devo spezzare, spezzare i braccini fa bene al cuore, fare gli stuzzicadenti anche, ti aiuta, se non hai il filo interdentale.
allora prendo pinocchio da sopra il frigo.
pinocchio si è trasformato. pinocchio si è trasformato in gesùbambino ma col naso più lungo.
confusione.
la fatina si sarà trasformata nella madonna?
non lo so. riprendo gesùbambinopinocchio per rompergli un braccino.
non ha i braccini, li ha fatti scomparire. cazzo.
siccome il cuore un po’ mi fa male prendo gesùbambinopinocchio e lo metto sul fornello acceso, lo rammollisco un bel po e ne faccio una bella palla bella tonda. la appoggio sul frigo. voglio dormire adesso e spero di sognare. suona il campanello. non è la fatina.
chissà cosa sarà la pallina di gomma domani.
va tutto bene. è più di un mese che va tutto bene.

 

25 10 2009 (ovunque)

oggi mi sento uno gnomo.
oggi non cè niente che mi può fare cambiare idea.
sono uno gnomo del cazzo e mi merito di stare in un giardino del cazzo vicino a biancaneve.
e alla gente che passa non resta che dire:
guarda, uno gnomo del cazzo, non è neanche un nano, è uno gnomo, dai uno gnomo, che vergogna non è neanche un nano.
è brutto quando capisci di essere fuori posto.
è brutto quando sei uno gnomo.
è brutto anche quando sei biancaneve,
però io non sarò mai biancaneve.

 

01 11 2009 (monumentale)

sono stato al cimitero.
non vado da anni al cimitero.
lo gnomo ha fatto spergiuro che lì ci sono un sacco di vedove inconsolabili e allora ci siamo andati.
poi, uscendo, ha rubato dei fiori per la cena della sera.
cè crisi. e lo gnomo è un problema.

 

26 11 2009 (verso piazza repubblica)

sono già 3 ore che non mi innamoro e sto bene perché riesco a pensare e a fare cose utili e normali e belle e passa una ragazza coi capelli lunghi e i pantaloni strani di pelle e mi regala un chiodo.
io sono commosso, mai nessuna ragazza mi aveva mai regalato un chiodo.
mi regala un chiodo e mi dice ecco tieni, te lo regalo perché lo so che tu sai cosa fare con un chiodo!
io lo prendo e comincio a vagare. e incontro un amico, jesus.
e mi dice:
– che sguardo
– perché che sguardo ho?
– hai lo sguardo di uno che ha un chiodo e non sa cosa fare del chiodo e vaga pensando cosa faccio col chiodo mica posso buttarlo via. va che è solo un chiodo lo puoi buttare.
– beh, primo non si buttano via i chiodi per terra. secondo non mi va che mi leggi nel pensiero, non è bello che la gente ti legge nel pensiero e ti ruba le idee e ti ruba le ragazze e anche i chiodi. terzo sei fortunato che ho un chiodo solo se ne avevo tre ti inchiodavo su una croce.
ne ho uno.
gli buco una gomma.

 

30 11 2009 (verso piazza repubblica ma sottoterra)

sono lì da solo per i fatti miei che penso, però che solitudine, a milano, sul metro alle otto del mattino, di lunedì, sei veramente solo, sei talmente solo che non senti neanche il tuo odore, nemmeno quello del felce azzurra. se ti sei ricordato di metterlo.
a milano, alle otto del mattino, sulla metro, linea gialla puoi raggiungere lapice della solitudine. ma questo non mi interessa, no, sono lì da solo e penso.
cosa faccio qui a questora in questa città triste sottoterra?
forse vado al lavoro, no.
forse a fare colazione, no.
non lo so, sono confuso.
lo chiedo a gesubambinopinocchiopalladigomma che mi sono portato nella tasca della giacca rossa.
anche lui da quando lho fuso in una palladigomma non è più lui. cerco di toglierlo dalla tasca ma a milano alle otto del mattino, di lunedì, sulla gialla non ti puoi muovere.
sei solo ma non ti puoi muovere. allora lo stringo forte.
e rimango così.
immobile.
nella speranza di incontrare qualcuno.
anche babbo natale andrebbe bene.

 

03 12 2009 (edicola fuori dal virgilio)

la matematica è fantastica.
compro mondo sudoku.
la matematica è fantastica.

tuttavia mi permea di un leggero stato confusionale. e poi a seguire impotenza, inadeguatezza, depressione, delusione, abbandono, gnomitudine e infine morte.
la matematica uccide.
io rinasco a nuova vita sotto forma di banana.
ma mi sento già che morirò presto.

 

05 12 2009 (hinterland)

non è stata lunga la mia vita di banana. no.
di questa breve esperienza ricordo solo che mentre mi avvicinava alle sue morbide grandi labbra le è scappato un sussurro:
questa si che è una banana.
poi sono entrato in un tunnel, ma in fondo non ho visto nessuna luce.
ho la febbre.
abbastanza alta.
più di me.
che sono tornato gnomo.

13 12 2009 (mattino dalle parti di porta romana forse piazza libia ma in piazza libia non cè il semaforo)

mi sono smarrito.
gli occhi azzurri ti fanno smarrire.
e vaghi inebetito per le strade di questa città grigia e azzurra e nebbia.
e sei al semaforo.
e è azzurro.
e cè un bmw nero,
è fermo al semaforo.
wrumm wrummmm.
controllo bene di che colore è il semaforo.
è azzurro.
non so se passare sono perplesso e smarrito.
e cè una bmw nera.
e io la guardo.
e ha i vetri fumè.
e fa wrumm wrummmm.
e io non so se con l’azzurro si passa
se con lazzurro si sta fermi,
se si deve passare perché lazzurro se ne va.
e non torna più.
e ho paura che se non passo scende un tipo grosso dal bmw
e mi da i pugni in faccia perché non passo.
e se passo?
lui fa wrummmm
e se passo e mi investono?
e arriva un ragazzo grande, forse ha dei problemi,
e mi prende per mano
e mi fa attraversare
e non ho più paura della bmw nera
e dell’omone grosso
e il ragazzo ha il fazzoletto azzurro col nodo e io dico
oh gesù, hai il foular colore degli occhi che fanno smarrire.
sei un boy scuot?
no, vado in manifestazione.
azzurra? ma non avevo mai sentito di una manifestazione azzurra.
dai non ci credo, che cagata è una manifestazione azzurra?
dai, è vero? cè una manifestazione azzurra? cè anche la nazionale? a che ora?
sul tardi.

 

13 12 2009 (primo pomeriggio lambrate)

mangio una pizza azzurra al pizza mundial e mando un sms azzurro alla ragazza occhi azzurri che mi ha fatto smarrire.
dai ci vediamo al duomo azzurro sul tardi che cè una festa azzurra come i tuoi occhi.
butto via il cartoncino portapizza e la carta unta, leggo il cellulare.
va bene.
sono emozionato. vado al microbirrificio per comprare le rose dal tipo che ti vende le rose o anche i portachiavi cinesi che si illuminano o fanno i versi degli animali ma è chiuso. mi avvio verso il centro a piedi mentre penso a cosa regalare a occhi azzurri.

 

13 12 2009 (sera piazza duomo)

non so se sto bene, vedo tutto azzurro.
le moto azzurre, le auto azzurre, camionette azzurre, i caschi azzurri.
gli scarponi sono neri. sono sollevato.
non ho il regalo, compro un duomo di milano per occhi azzurri che è americana e il duomo le piace sicuro. anche se non dovessimo fare lamore almeno lei ha il duomo.
vado in piazza. la piazza è piena e faccio fatica a camminare, è un casino, cè la musica alta e non la vedo. cazzo dove sei? mando un sms ma sono nervoso perché ho voglia di vederla.

dove sei?
sono vicino alla macchina
una macchina in piazza duomo con questo casino?
si una macchina nera e cè uno che saluta tutti
si ecco, anche io sono qui, ti ho portato un regalo, ma non ti vedo.
neanche io.
va che alzo le mani cosi mi vedi. ho in mano un duomo, un duomo regalo per te.
le vedo, le vedo ma non mi fanno passare.
anche io ti vedo! ma non riesco a passare.
senti fa niente, sono qui con un mio amico e adesso andiamo a casa sua, volevo presentartelo ma ci vediamo unaltra volta. però il duomo se vuoi lanciamelo che mi piace, lo porto a mia madre. poverina, sta male è allospedale.
mi dispiace.
si fa niente ma dai, buttami il regalo.
dai mi dispiace.
senti dai, lanciami il regalo che andiamo.
ecco. prendilo!
lancio con un gesto ampio e la giusta precisione il duomo di peltro. qualcuno da dietro mi rallenta il braccio. il gesto è incompleto, il duomo cade, non so dove. li vicino. occhi azzurri non la vedo più.
cerco di chinarmi per vedere dove è finito il mio duomo. non riesco ad abbassarmi, mi fermano in tre. forse me lo vogliono rubare. il duomo, il mio duomo, povero duomo. poi davanti a me vedo distintamente la macchina, cè dentro un uomo con la faccia tutta sporca di sangue. cazzo che impressione. avrà avuto settantantanni anni ma anche di più. cazzo, hanno picchiato un vecchio. forse è stato quello della bmw nera. forse no. non cè il semaforo in piazza duomo. forse perché ha parcheggiato male. cazzo è seduto dietro. cazzo che colpa ne ha se lautista ha parcheggiato lì. cazzo, picchiare un vecchio. non guidava neanche lui. dai, vergogna. un povero vecchio. cosa avrà fatto mai di male questo povero vecchio.

 

13 12 2009 (notte piazza duomo)

sono lì, da solo per i fatti miei, con gli omini azzurri sul furgone azzurro e penso. e sono triste.
come si è imbruttita milano in questi trentanni anni.
non è come quando venivo al burghy e cera la nonna e la nipotina bionda che sorridevano.
e prendevo lhamburger burghy e le guardavo e mi sorridevano.
non è più così.
non cè più amore a milano di questi tempi.

 

13 12 2009 (via fatebenefratelli)

– tartaglia, dico a lei, tartaglia
– sss sssi, e all lll ora! v v v v vvorrei vedere lei, no no no non haaa v v v v visto li? C c c cera un uomo co co co co co con tutta la  f f f f f faccia p p p p p p p piena di sa sa sa sa sa sa sa  sangue.
sangue a m m  m mme mi fa impressione, a a a a lei no!?
cc cc cazzo ch ch ch che r r r roba brutta.

u u un p p povero v v vecchio.

u u un p p povero v v vecchio.

 

u u un p p povero v v vecchio.

 

 

u u un p p povero v v vecchio.

 

 

BUM BUM I LOVE YOU 

(breve racconto damore)

 

sei inadeguato.
se alle medie hai fatto francese sei decisamente un uomo inadeguato.
e non conosci le parole e ti sbagli e ti vergogni a chiedere il significato delle parole e non hai laiphon e non hai laipad o laipod.
una cosa che mi piace tantissimo fare è lamore, che poi non è neanche vero perché non è una cosa mi piace, è la cosa che mi piace.
se ti piace fare lamore e sei inadeguato e non hai laiphon laipad o laipod non hai neanche le prestazioni e non ti senti parte della società.

io lavoro in un posto mondiale, bellissimo, veramente bello che potrebbe dare soddisfazioni e un sacco di prestazioni, se fossi un uomo adeguato che sa linglese e ha laipod laiphon o laipad e anche lorologio anche se non ha tasti.

il lavoro che faccio è multi tasting, e questo mi dà un tono,
essere multi tasting è necessario.
il mio lavoro è necessario.
ascensorista, ascensorista nel palazzo della unicredit a milano in centro.
forse erano più belli gli ascensori delle torri gemelle ma non ci sono più.
o dei grattacieli di new york, ma non ci voglio pensare.
perché sono lontani da me. perché non parlano la mia lingua.

i tasti del mio ascensore sono 50 più quello dellallarme giallo con la campanella, quello del citofono dentro lascensore, quello per chiamare lascensore fuori fa 53.

53 tasti.
e io li schiaccio senza neanche guardare.
fino a 10 contemporaneamente e sono orgoglioso e sono multi tasting anche io anche se non ho laipod laiphon o laipad.

– sesto piano
click sesto piano.
– trentatreesimo piano
click, trentatreesimo piano.
non guardo neanche.
li schiaccio praticamente assieme, ho quasi lestensione delle dita di jimi hendrix

click 22, click 8 click click 16 26, click click click click click 17 46 1 8 24.

click.
piano terra.

il trentaduesimo non lo schiaccio mai quando ci sono su le segretarie.
perché il trentaduesimo è chiuso.

essere multi tasting senza guardare è bellissimo perché puoi guardare le segretarie negli occhi e sorridere e dire
– bello oggi, cè il sole
– si bello

ding

– ma domani piove lho sentito al meteo prima
– si piove tutta la settimana

ding

– e si è un disastro questanno non smette più di piovere
– ah basta che non piove quando sono in ferie

ding

sono contento che questanno cè un tempo di merda, con un tempo così di merda hai tante cose da dire non solo
– buongiorno che bella giornata
– si bella
no con un tempo così di merda puoi parlare anche delle calamità naturali e dei disastri di tutto il mondo.
puoi parlare di tante cose se ci sono le mutazioni climatiche.

ding

io produco mutazioni climatiche, io di notte vado in giro con le bombolette spray quelle che hanno dentro il cfc, che è vietato ma ne trovi ancora in certi negozi  e le spruzzo tutte, ma non sul muro, per aria, non mi va di sporcare i muri così, per niente che non sono capace di disegnare.
il muro ha una sua dignità. o lo fai bello o non lo fai. è lozono che mi interessa. è il buco.

– certe notti vado alla discarica dei frigoriferi.

ding.

– nei frigoriferi cè il gas che buca lozono per eccellenza.

ding

– per questo paghi per portarlo lì.

ding

– se tutti i cinesi avessero un frigorifero non ci sarebbe più il buco nellozono.

ding

– non ci sarebbe più lozono.

ding

– io non lo sapevo che si pagava.

ding

– 60 euro.

ding

se lo sapevo lo lasciavo in strada.
lo so che in strada sporca, che la strada ha una sua dignità,
ma sono 60 euro, 10 bombolette, 10 piccoli dardi scagliati contro lozono.
ding ding ding ding ding fanculo i frigoriferi
ding ding ding fanculo la dignità della strada
ding ding fanculo lozono
ding fanculo.

solo valeria sa che costa 60 euro smaltire il frigorifero.
perché lei si ferma al 28.

ding

e scende e la guardi allontanarsi nel corridoio coi tacchi alti, il vestito corto e il capello lungo.
e il rossetto.

se fai la segretaria il vestito corto è perfetto!
si! scrivere a computer col vestito corto è comodo. io a casa scrivo sempre in mutande.
coi tacchi non so se è comodo scrivere coi tacchi perché non ho le scarpe col tacco e non so neanche se le comprerò. e neanche il rossetto.
e vado su al trentaduesimo.

click

perché mi piacciono i tacchi alti il vestito corto e il capello lungo. e anche il rossetto.

ding

la mia preferita vera, quella con cui voglio fare lamore per sempre lavora al primo piano.
io sono innamorato anche se la vedo solo 15 secondi il mattino e 15 secondi la sera.

ding

– primo piano
– ehm …ciao come ti chiami
– eman

ding

si chiama emanuela, me lo sento. e ha le ballerine e il pantalone lungo e ha tinto i capelli di rosso e le ho parlato anche oggi.

click

vado su al 32esimo dove cè laltra mia preferita del mondo, che è anche la mia ragazza ormai da 6 anni.
superfiga la chiamo, perchè lei è un supereroe, è la donna invisibile.

ding

faccio tutti i giorni lamore al trentaduesimo con la donna invisibile e lei è bellissima e mentre facciamo lamore guardo attraverso i suoi occhi e vedo lontano, le montagne, belle, si vede quasi fin dove abitavo da bambino.
e il sole e il sole sopra tutto, se cè il sole, o vedo le nuvole se piove, e se cè nebbia non faccio lamore perché non vedo niente, se cè nebbia sto giù, al piano terra a aspettare che arriva emanuela, quando cè nebbia lei arriva tardi perché viene in macchina e non ci vede tanto bene e cè traffico. ma io la aspetto giù.

click

– ciao emanuela, che nebbia oggi, erano anni che

ding

odio questo ascensore così veloce.
odio le frasi troppo lunghe e vuote.
mi odio perché non dico le cose per come sono.

ding

dai vieni su con me al trenduesimo che facciamo lamore solo io e te, non sto più con superfiga adesso, voglio stare con te.

ding

è troppo, è troppo, è una frase troppo lunga, neanche mi può rispondere che sono già al terzo piano ding ding ding

e lei è scesa al primo ding e neanche so se ha capito.
e non lo so.
non so se vuole fare lamore con me.
non so perché mi saluta.
non so perché.
ma lo voglio fare.
glielo voglio dire.
solo una volta.
lultima volta,
solo una volta vieni su con me al trentaduesimo.
solo questa volta che ti faccio vedere una cosa.
che facciamo lamore.

anche io come emanuela vado in macchina al lavoro, ho comprato una macchina diesel euro 5, come la sua, così posso andare nellarea C senza pagare e poi le ho cambiato il motore ho messo un euro zero ma tutto scarburato. così anche da solo riesco a alzare il pm10 di 0.1mmg se cè traffico o 0.05mg se cè poca gente.
poi ho cambiato. ho preso la moto 125 perché in macchina cè lautoradio.
non sopporto lautoradio e i radiogiornali.

solo il meteo.
il meteo serve per parlare con la gente.
il meteo serve per parlare con le segretarie.
a volte loroscopo. ma non sempre.
e invece questi radiogiornali coi morti,
ci sono sempre i morti nel radiogiornale,
117 morti,  26 bambini 12 donne normali 3 incinta
e gli uomini? cazzo per gli uomini devi sempre fare il conto, cazzo non puoi dire anche il numero degli uomini mica tutti hanno fatto matematica, cosè ti schifa dire il numero degli uomini?

click

ma la verità è che a me non interessa nessun numero, a me dà fastidio solo lo spreco, lo spreco di case distrutte, lo spreco di barconi, lo spreco di raid aerei, lo spreco di muri, lo spreco di sangue.

ding

e mentre fai lamore
su al trentaduesimo piano
e pensi a tutto il sangue sprecato
non hai più voglia di fare lamore

e se piovesse rosso?
se piovesse tutto il sangue di quelli morti?
milano rossa
come quando nevica
ma rosso.

milano rossa
e nessuno spreco. forse sarebbe un problema pulire.
forse sarebbero un problema anche i morti.
un buon morto non sporca.

click, ding

in ascensore non parlo mai dei morti.
nessuno parla dei morti in ascensore.
è una specie di legge non scritta.
del tempo.
si parla del tempo e sono ammessi dei luoghi associati al tempo.
con preferenza per quelli esotici.

click

se parli di morti poi non hai voglia di fare lamore sulla scrivania.

ding
click

io di fare lamore ho sempre voglia, anche se ci sono i morti.

ding

domani. domani è il giorno.

emanuela è scesa e anche elena rosi susy luisa betty 15 betty 17 e carla e paola e giulia e giulia quella grassottella la bertelli e valeria. 13 paia di scarpe col tacco 1 ballerine 5 tailleur 9 vestiti corti e i capelli sciolti e gli occhi verdi marroni e azzurri.

click

vado su al trentaduesimo e faccio lamore con tutte e preparo le ultime cose e guardo lontano e è bellissimo e lo sai che non potresti mai rinunciare a guardare lontano alla bellezza delle montagne alla bellezza dei grattacieli, anche se lo sai che qualcuno muore perché tu vuoi guardare dove abitavi da piccolo in un grattacielo bellissimo pieno di segretarie bellissime e di aiphon aipod aipad e di orologi, anche se non hanno i tasti.

e sale la donna delle pulizie. e vuole fare lamore. ma tu non vuoi fare lamore con la donna delle pulizie. è come una donna invisibile, solo che parla e non vuoi che dice quello che vedi e che guarda quello che guardi.

e la uccidi, così, normale.

click
bang

e sistemi lultimo candelotto
562 porchi candelotti di dinamite,
uno per ogni porco giorno che hai lavorato,
ogni porco giorco giorno che hai fatto lamore.
e un tasto.
un solo ultimo tasto.

un uomo inadeguato, un uomo mono tasting.

ding click ciao bum bum amore mio.

e vetri in ogni dove
e i brandelli del mio corpo che si liberano
e si spargono
e gioia grande
quella che avevi da bambino quando rompevi i vetri e non ti importava delle botte.
quando ancora non ti piaceva fare lamore.

 

 

 

Racconti sparsi

 

tre storie più una
il Giampiero (tre storie più una)